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DISTURBI D'ANSIA

L’ansia si caratterizza come una condizione di tensione che si manifesta con timore, apprensione, attesa inquieta e, spesso con una serie di correlati fisiologici come tremori, sudorazione, palpitazioni, senso di affaticamento, difficoltà a respirare normalmente.
Nell’ansia, a differenza della paura, i pericoli posso essere ipotetici, non tangibili e distanti nel tempo, si può, per esempio, essere in ansia rispetto a situazioni che potrebbero accadere nel futuro, e anche rispetto a qualcosa di non bene definito, spesso si dice: “ mi sento in ansia, ma non so bene rispetto a cosa”.
Ci sono delle differenze individuali nella propensione a provare ansia, probabilmente anche di origine genetica. In termini cognitivi la tendenza all’ansia è dovuta alla percezione della realtà come minacciosa e di sé come incapaci di fronteggiare gli eventi.
L’ansia diventa disadattiva quando è pervasiva e duratura, uno stato di attivazione ansioso molto elevato non permette per esempio, di avere una buona performance, negli esami universitari essere un pò in ansia migliora l’andamento, ma superato un certo livello di ansia la capacità di concentrazione e di svolgimento della prova peggiora.
I disturbi d’ansia sono differenti dalla normale ansia, questa diventa infatti eccessiva e persistente e non più, quindi, transitoria. Molti disturbi d’ansia si sviluppano in età infantile e tendono a persistere se non vengono curati.


Alcuni disturbi d’ansia, in dettaglio:
Disturbo d’ansia sociale: l’individuo prova una paura o ansia marcata relativamente alle situazioni in cui può essere esposto all’esame degli altri. L’individuo teme specificatamente che agirà in modo tale o manifesterà i suoi sintomi d’ansia che saranno valutati in modo negativo.


Disturbo di panico: l’individuo sperimenta diversi attacchi di panico inaspettati. L’attacco di panico consiste nella comparsa improvvisa di paura o disagio intensi che raggiungono il picco in pochi minuti. Generalmente si manifesta con palpitazioni, sudore, tremori, dolore al petto, etc. L’individuo è spesso preoccupato per l’insorgenza di ulteriori attacchi di panico e questo interferisce fortemente con lo svolgimento della vita quotidiana in modo adattivo.


Agorafobia: L’individuo teme o evita alcune situazioni quali: utilizzo dei trasporti pubblici, trovarsi in spazi aperti o in spazi chiusi, stare in fila oppure tra la folla, essere fuori casa da soli. La preoccupazione è relativa al fatto che potrebbe essere difficile fuggire o ricevere soccorso.


La terapia individuale cognitivo-comportamentale è, oltre agli antidepressivi della classe degli SSRI, il trattamento evidence-based di prima scelta dalle linee guida mondiali per il trattamento dei disturbi d’ansia (Bandelow et al., 2002; Clarck, 2011), la CBT aiuta, infatti, i pazienti a modificare i pensieri e i comportamenti disfunzionali e poco adattivi sostituendoli con nuove tecniche cognitive e comportamentali per la gestione dei sintomi ansiosi e dell’umore.

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